mercoledì 24 settembre 2008

Ode al giorno felice

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

Camminando,dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto,
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché si,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te,con la tua bocca,
essere felice.

lunedì 22 settembre 2008

L'estate è finita

Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io,per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.

(E. Dickinson)

lunedì 15 settembre 2008

Grazieeeeeeeeeeeee!

Il mio blog ha raggiunto 4000 visiteeeeeeeeeeeeee!
Sono troppo felice, grazie a tutti voi che ogni giorno fate un viaggio nell'angolo dei sogni!
Ricordate cosa diceva
Johann Wolfgang Goethe: "Ridere e sognare sono il segreto per vivere meglio".

*Ponga*

sabato 13 settembre 2008

Discorso del Papa 7 settembre 2008

Carissimi, un momento di serietà.... Il 7 Settembre ho avuto l'onore e la fortuna di partecipare all'incontro giovani con il Papa nel Largo Carlo Felice.... Le parole pronunciate dal Pontefice mi hanno toccato il cuore in una maniera che non avrei mai immaginato. Ho deciso di dividere con voi queste parole di speranza che il Santo Padre ci ha dato... Impegnamoci tutti a non deludere la sua fiducia!!


"Prima di rivolgermi a voi, cari giovani, di Cagliari e della Sardegna, ho l’obbligo e il piacere di rivolgere un particolare saluto al Presidente della Regione Sarda, On. Renato Soru, come pure a tutte le Autorità regionali, che con il loro generoso contributo e sostegno hanno permesso la riuscita di questa mia visita pastorale. Grazie, Signor Presidente: i giovani qui presenti ricorderanno questo giorno, essi che sono il domani di questa terra, che Lei con competenza amministra.

E adesso a voi, cari giovani. È una grande gioia per me incontrarvi, al termine di questo breve ma intenso soggiorno nella vostra bella Isola. Vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per questa calorosa accoglienza. In particolare, ringrazio coloro che, a vostro nome, mi hanno espresso i fervidi sentimenti che vi animano. So che alcuni di voi hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney, e sono certo che hanno tratto giovamento da una così straordinaria esperienza ecclesiale. Come ho potuto vedere io stesso, le Giornate Mondiali della Gioventù costituiscono singolari occasioni pastorali per consentire ai giovani del mondo intero di conoscersi meglio, di condividere insieme la fede e l’amore verso Cristo e la sua Chiesa, di confermare il comune impegno di adoperarsi per costruire un futuro di giustizia e di pace. Abbiamo oggi una Giornata non mondiale, ma sarda, della gioventù. E sperimentiamo la bellezza di essere insieme.

Dunque, veramente vi saluto con affetto, cari ragazzi e ragazze: voi costituite il futuro pieno di speranza di questa Regione, nonostante le difficoltà che conosciamo tutti. Conosco il vostro entusiasmo, i desideri che nutrite e l’impegno che ponete per realizzarli. E non ignoro le difficoltà e i problemi che incontrate. Penso, ad esempio – e abbiamo sentito di questo - penso alla piaga della disoccupazione e della precarietà del lavoro, che mettono a rischio i vostri progetti; penso all’emigrazione, all’esodo delle forze più fresche ed intraprendenti, con il connesso sradicamento dall’ambiente, che talvolta comporta danni psicologici e morali, prima ancora che sociali. Cosa dire poi del fatto che nell’attuale società consumistica, il guadagno e il successo sono diventati i nuovi idoli di fronte ai quali tanti si prostrano? La conseguenza è che si è portati a dar valore solo a chi – come si suol dire – “ha fatto fortuna” ed ha una sua “notorietà”, non certo a chi con la vita deve faticosamente combattere ogni giorno. Il possesso dei beni materiali e l’applauso della gente hanno sostituito quel lavorio su se stessi che serve a temprare lo spirito e a formare una personalità autentica. Si rischia di essere superficiali, di percorrere pericolose scorciatoie alla ricerca del successo, consegnando così la vita ad esperienze che suscitano soddisfazioni immediate, ma sono in se stesse precarie e fallaci. Cresce la tendenza all’individualismo, e quando ci si concentra solo su se stessi si diventa inevitabilmente fragili; viene meno la pazienza dell’ascolto, fase indispensabile per capire l’altro e lavorare insieme.

Il 20 ottobre del 1985, il caro Papa Giovanni Paolo II, incontrando qui a Cagliari i giovani provenienti dall’intera Sardegna, volle proporre tre valori importanti per costruire una società fraterna e solidale. Sono indicazioni quanto mai attuali anche oggi, che volentieri riprendo evidenziando in primo luogo il valore della famiglia, da custodire – disse il Papa - come “antica e sacra eredità”. Tutti voi sperimentate l’importanza della famiglia, in quanto figli e fratelli; ma la capacità di formarne una nuova, non può essere data per scontata. Occorre prepararvisi. In passato la società tradizionale aiutava di più a formare e a custodire una famiglia. Oggi non è più così, oppure lo è “sulla carta”, ma nei fatti domina una mentalità diversa. Sono ammesse altre forme di convivenza; a volte viene usato il termine “famiglia” per unioni che, in realtà, famiglia non sono. Soprattutto, nel contesto nostro, si è molto ridotta la capacità dei coniugi di difendere l’unità del nucleo familiare a costo anche di grandi sacrifici. Riappropriatevi, cari giovani, del valore della famiglia; amatela non solo per tradizione, ma per una scelta matura e consapevole: amate la vostra famiglia di origine e preparatevi ad amare anche quella che con l’aiuto di Dio voi stessi formerete. Dico: “preparatevi”, perché l’amore vero non si improvvisa. L’amore è fatto, oltre che di sentimento, di responsabilità, di costanza, e anche di senso del dovere. Tutto questo lo si impara attraverso l’esercizio prolungato delle virtù cristiane della fiducia, della purezza, dell’abbandono alla Provvidenza, della preghiera. In questo impegno di crescita verso un amore maturo vi sosterrà sempre la Comunità cristiana, perché in essa la famiglia trova la sua più alta dignità. Il Concilio Vaticano II la chiama “piccola Chiesa”, perché il matrimonio è un sacramento, cioè un segno santo ed efficace dell’amore che Dio ci dona in Cristo attraverso la Chiesa.

Strettamente connesso a questo primo valore del quale ho voluto parlare è l’altro valore che intendo sottolineare: la seria formazione intellettuale e morale, indispensabile per progettare e costruire il vostro futuro e quello della società. Chi su questo vi fa degli “sconti” non vuole il vostro bene. Come si potrebbe infatti progettare seriamente il domani, se si trascura il naturale desiderio che è in voi di sapere e di confrontarvi? La crisi di una società inizia quando essa non sa più tramandare il suo patrimonio culturale e i suoi valori fondamentali alle nuove generazioni. Non mi riferisco solo e semplicemente al sistema scolastico. La questione è più ampia. C’è, lo sappiamo, un’emergenza educativa, che per essere affrontata richiede genitori e formatori capaci di condividere quanto di buono e di vero essi hanno sperimentato e approfondito in prima persona. Richiede giovani interiormente aperti, curiosi di imparare e di riportare tutto alle originarie esigenze ed evidenze del cuore. Siate davvero liberi, ossia appassionati della verità. Il Signore Gesù ha detto: “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32). Il nichilismo moderno invece predica l’opposto, che cioè è la libertà a rendervi veri. C’è anzi chi sostiene che non esiste nessuna verità, aprendo così la strada allo svuotamento dei concetti di bene e di male e rendendoli addirittura interscambiabili. Mi hanno detto che nella cultura sarda c’è questo proverbio: “Meglio che manchi il pane piuttosto che la giustizia”. Un uomo in effetti può sopportare e superare i morsi della fame, ma non può vivere laddove giustizia e verità sono bandite. Il pane materiale non basta, non è sufficiente per vivere umanamente in modo pieno; occorre un altro cibo del quale essere sempre affamati, del quale nutrirsi per la propria crescita personale e per quella della famiglia e della società.

Questo cibo – ed è il terzo grande valore – è una fede sincera e profonda, che diventi sostanza della vostra vita. Quando si smarrisce il senso della presenza e della realtà di Dio, tutto si “appiattisce” e si riduce ad una sola dimensione. Tutto resta “schiacciato” sul piano materiale. Quando ogni cosa viene considerata soltanto per la sua utilità, non si coglie più l’essenza di ciò che ci circonda, e soprattutto delle persone che incontriamo. Smarrito il mistero di Dio, sparisce anche il mistero di tutto ciò che esiste: le cose e le persone mi interessano nella misura in cui soddisfano i miei bisogni, non per sé stesse. Tutto ciò costituisce un fatto culturale, che si respira fin dalla nascita e che produce effetti interiori permanenti. La fede, in questo senso, prima di essere una credenza religiosa, è un modo di vedere la realtà, un modo di pensare, una sensibilità interiore che arricchisce l’essere umano come tale. Ebbene, cari amici, Cristo è anche in questo il Maestro, perché ha condiviso in tutto la nostra umanità ed è contemporaneo all’uomo di ogni epoca. Questa realtà tipicamente cristiana è una grazia stupenda! Stando con Gesù, frequentandoLo come un amico nel Vangelo e nei Sacramenti, voi potete imparare, in modo nuovo, ciò che la società spesso non è più in grado di darvi, cioè il senso religioso. E proprio perché è una cosa nuova, scoprirla è meraviglioso.

Cari giovani, come il giovane Agostino con tutti i suoi problemi sulla sua strada difficile, ognuno di voi sente il richiamo simbolico di ogni creatura verso l’alto; ogni creatura bella rimanda alla bellezza del Creatore, che è come concentrata nel volto di Gesù Cristo. Quando la sperimenta, l’anima esclama: “Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato!” (Conf. X, 27.38). Possa ognuno di voi riscoprire Dio quale senso e fondamento di ogni creatura, luce di verità, fiamma di carità, vincolo di unità, come canta l’inno dell’Agorà dei giovani italiani. Siate docili alla forza dello Spirito! È stato Lui, lo Spirito Santo, il Protagonista della Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney; Egli vi renderà testimoni di Cristo. Non a parole, ma con i fatti, con un nuovo genere di vita. Non avrete più paura di perdere la vostra libertà, perché la vivrete in pienezza donandola per amore. Non sarete più attaccati ai beni materiali, perché sentirete dentro di voi la gioia di condividerli. Non sarete più tristi della tristezza del mondo, ma proverete dolore per il male e gioia per il bene, specialmente per la misericordia ed il perdono. E se è così, se avrete scoperto realmente Dio nel volto di Cristo, non penserete più alla Chiesa come ad una istituzione esterna a voi, ma come alla vostra famiglia spirituale, come la viviamo adesso, in questo momento. Questa è la fede che vi hanno trasmesso i vostri padri. Questa fede voi siete chiamati a vivere oggi, in tempi ben diversi.

Famiglia, formazione e fede. Ecco, cari giovani di Cagliari e dell’intera Sardegna, anch’io, come Papa Giovanni Paolo II, vi lascio queste tre parole, tre valori da fare vostri con la luce e la forza dello Spirito di Cristo. Nostra Signora di Bonaria, Patrona Massima e dolce Regina dei Sardi, vi guidi, vi protegga e vi accompagni sempre! Con affetto vi benedico, assicurandovi un quotidiano ricordo nella preghiera."


Grazie Benedetto!!!!

sabato 6 settembre 2008

Bellissima Vacanza!

Saaaaaaaaaaaalve!

Eccomi qui a raccontarvi i 10 giorni che ho appena passato!

Come tutti ben sapete, il 24 mattina i “Fantastici 4” (io, Michele, Luca, Roberto) ci siamo svegliati alle 4:45 del mattino per dirigerci verso l’aeroporto di Elmas! Incontrati lì con delle facce molto sveglie, ci avviammo al check- in , fila interminabile, ma io dico: se ci sono 5 sportelli di check- in, perché fare una fila unica? Bah. Dopo baci e abbracci con i miei, siamo partiti; che paura l’aereo, ogni volta mi chiedo come faccio a prenderlo! Cooooooomunque, arrivati a Verona decidemmo di girare un po’ la città e magari di pranzare in una tipica osteria veneta! Prima tappa: casa di Giulietta! Bellissime foto insieme alla dannata d’amore…

A ora di pranzo, Luca fece un giro di ricognizione in cerca di un posto dove cibarci…. Dopo un po’….. BINGO! Trovata l’osteria……….. PUGLIESE. Vabbè, ci siamo trovati bene…. Ancora un giro per Verona, sempre rigorosamente con i bagagli, e poi, verso l e sette…. Decidemmo che era ora di dirigerci verso villa Buri! Arrivati stanchi e stremati, montammo le tende e, dopo fatto un giro per le feste di fine corso, andammo a dormire…

Il mattino seguente, sveglia presto: il campo inizia!!!!! Bellissimi giorni, i cinque successivi, con delle persone fantastiche. Mi sono divertita molto tra bans nuove, scambi di opinioni dettati da realtà scoutistiche differenti, giochi, noi egiziani , canti spezzati a metà e inni contro i Bretoni .

Ma quando ci si diverte il tempo vola e 5 giorni passano in fretta. Ci trovammo all’ultima notte di campo in un baleno…. Stupenda cena tra corsi , bellissimo fuoco di bivacco , e divertentissima festa a ballare, cantare e commuoverci tra le note di Ninnananna dei Modena . Dopo la festa facemmo le 4 con il nostro corso a cantare con le chitarre suonate da Carlo e Davide…

30 agosto, consegna schede di valutazione: siamo stati bravissimi, tutt’e 4!!! La classe non è acqua! Tante lacrime durante il canto dell’addio e poi… a pranzo con Gere! Ovviamente….. Cinese!

Dopo aver accompagnato Michele e Gere a prendere la navetta per l’aeroporto (Michiiiiii, siamo rimasti tristi per tutta la sera), realizzato che da lì innanzi saremmo stati solo in 3 tornammo a Villa Buri, mangiammo una pizza e poi…. A letto alle 22:30!!!! La stanchezza ci ha messo KO. Il giorno dopo sveglia alle 7:30, smontaggio tende, e via verso Via Stella. Arrivati al B&B facemmo colazione al bar lì davanti, verso le 11 una doccia calda, alle 13 mangiammo una pizza (ancora?) e, dopo il riposino pomeridiano, andammo a messa. Tornati a “casa” ci preparammo per vedere L’Aida all’Arena. Eravamo bellissimi tutt’ e 3 in abiti eleganti… Comunque, ci dirigemmo verso l’Arena e entrammo subito…….….. Mamma miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Ragazzi andateciiiiiii, avrete qualcosa da raccontare ai vostri nipoti un domani!!!! Emozione indescrivibile! Lo spettacolo durò 4 ore ma tutte meritate…. Tornati a casa crollammo dal sonno…

1 Settembre, alla volta di Padova. Bellissima come sempre …. Verso le 19 ci fermammo in piazza delle Erbe a prendere uno Spritz, da veri Padovani, e verso le 20 grande incontro con Mauro e Cate. Cena con loro e poi tutti a nanna. Il giorno dopo, partimmo per la città più romantica d’ Italia….. VENEZIA ! Che bello, è stata una giornata fantastica, bellissima, stupenda, non ho altro da dire!!

La sera, cena a casa di Mauro e Cate…. Ci siamo trovati benissimo.

Mercoledì 3: si torna a casa!

Partenza alle 12 da Padova e arrivo a Verona alle 14! 6 ore interminabili di attesa per poi scoprire che l’aereo avrebbe ritardato di mezz’ora. Intanto ci cimentammo insieme a Lorenzo, incontrato all’attesa dell’imbarco, e altri due sardi, in un mega- cruciverba! Grazie al signore che ne sapeva troppo di calcio! Alle 21: 30 salimmo sull’aereo e, dopo un viaggio così tranquillo da cullarci tutt’e 3 in un sonno profondo, arrivammo all’aeroporto di Cagliari con una gioia in cuore indescrivibile ma anche con un po’ di amarezza per doverci lasciare alle spalle 11 giorni di momenti indimenticabili passati insieme.

Grazie a Luca, Michele e Roberto per questa stupenda vacanza!

*Ponga*